Facebook Google+ Twitter Sono fidanzata con la mia compagna da quasi due anni e, già da prima, vivo nella penombra: a lavoro non sanno nulla della mia relazione, a casa la mia famiglia sa, ma nasconde la polvere sotto il tappeto sperando sia un momento di passaggio (no, non lo è. Fattena una ragione mamma). In realtà le cose, seppur lentamente stanno cambiando, ma riuscire a dire a cuor leggero che si ama Flavia piuttosto che Maria e non Francesco o Piero resta un miraggio. Verrai dai più etichettato come "quello diverso", se ti va bene sarai "quello gay", simpatico, gentile e intelligente, ci mancherebbe, però... È un marchio; una lettera scarlatta che porti sempre con te che può diventare un macigno insopportabile o il tuo più grande scudo. Da questa scelta dipende gran parte del modo in cui trascorrerai le tue giornate. In Italia manca una legge che riconosca le unioni civili, non che mi stupisca: siamo quelli che danno ancora ascolto ad uno come Salvini o a Giovanardi; non dipende dal colore o dal partito politico, ma semplicemente dalle dimensioni del cervello e, suppongo, anche di altro. La verità è che abbiamo molta difficoltà ad aprire gli occhi e a risconoscere che l'amore è amore. Non ha sesso, non ha età, non ha religione. Vedere l'altro non come un nemico, ma come una persona come tutte le altre è estremamente faticoso e ci espone a molti rischi; è molto più semplice puntare il dito e riversare astio che interrogare e mettere in discussione se stessi e ciò in cui si crede. Ecco, ritengo che un grandissimo problema sia che, anche qualora venisse approvata una qualsiasi legge sulle unioni civili, ci sarebbe molta incertezza, titubanza, confusione e paura proveniente dal basso, dalla popolazione. Servirebbe, e credo sia questo l'intento del vostro progetto, aiutare le persone a conoscersi lasciando perdere pregiudizi di qualsiasi sorta. Così come un eterosessuale, lavoro, pago le tasse, provo antipatia per il canone RAI, amo, mi arrabbio, rido, piango: vivo. È questa la vera rivoluzione che non può che venire da tutti noi: riscontrare la diversità nel fatto che io ami il calcio e che non riesca a bere il caffè amaro, ma non nel fatto che ami un uomo o una donna. C'è una canzone di Immanuel Casto che si chiama, titolo soft, "Da grande sarai frocio" molto dolce, ironica e delicata che dice "da grande sarai frocio e lo stai per scoprire, fidati di me può far paura da morire, ma non stare zitto in un paese che ti ignora. Esci allo scoperto quando verrà l'ora". Forse quell'ora è arrivata. Segnalato da: Ilaria 0 13.01.16
Facebook Google+ Twitter Una legge sui diritti civili potrebbe cambiare in meglio la mia vita di eterosessuale, perché mi sentirei cittadino di un paese più civile e più rispettoso della dichiarazione universale dei diritti umani, che proclama l'uguaglianza di tutte le persone in dignità e diritti, indipendentemente dal loro orientamento sessuale. L'assenza di una legge sui diritti civili mi ha complicato la vita perché ha costretto molti miei amici all'espatrio solo perché in Italia non venivano riconosciuti i loro diritti, e hanno pensato bene di trasferirsi altrove. Vorrei che lo stato non obbligasse all'espatrio alcune minoranze a cui si negano diritti civili, perché la pratica del 'confino' per gli omosessuali è un retaggio del fascismo di cui dovremmo sbarazzarci al più presto, anche se quel confino oggi lo chiamiamo 'fuga di cervelli'. Un cervello e un cuore dovrebbero 'fuggire' per loro scelta, e non per una classe politica omofoba che insegue il consenso di un elettorato ignorante, schiacciato nell'ignoranza anche e soprattutto dai politici che seminano propaganda omofoba per ottenere facili consensi. Segnalato da: Carlo Gubitosa 0 12.01.16
Facebook Google+ Twitter Con questo progetto vogliamo dare voce, spazio, corpo alle coppie ancora “invisibili” per lo Stato. L’Italia è rimasta clamorosamente indietro sui diritti civili. Il nostro Paese non ha una legislazione specifica sul tema, a differenza di ciò che accade nella stragrande maggioranza d’Europa. Questo vuol dire che esistono centinaia di migliaia di coppie che continuano a non avere diritto ad alcuna tutela. Ci rivolgiamo dunque a tutte le coppie non tutelate d’Italia e vogliamo farlo proprio in queste settimane in cui in Parlamento si tornerà a discutere di diritti civili. Raccontateci come una legge sui diritti civili potrebbe cambiare la vostra vita in meglio, e come l’assenza di questa legge vi ha complicato la vita di tutti i giorni sino a oggi. Potete mandarci un testo scritto e, se vorrete, anche una foto o un video. Con questa campagna ci piacerebbe rendere più forte la speranza di poter salutare una nuova (e soprattutto moderna) legge sui diritti civili nel giro di poche settimane. Una legge che, ne siamo convinti, è una conquista democratica per tutti. 0 11.01.16