Fausto ed Elvin, papà a 50 anni
Eivon aveva ventidue anni ed era arrivato a piedi dalla Germania. Si era fermato a riposare sul lungomare tra Pesaro e Fano. Abbiamo parlato. Era il 10 dicembre del 2012 quando è entrato nella nostra vita. Io e mio marito lo abbiamo ospitato a casa nostra. Ci siamo conosciuti. Abbiamo ascoltato per ore la sua storia e piano piano ci siamo accorti che la nostra famiglia si stava allargando. A più di cinquant’anni Fausto e io siamo diventati papà.
Eivon oggi ha 25 anni, ha vissuto momenti difficili nella sua vita e in noi ha trovato un luogo sicuro. Sei mesi dopo il nostro primo incontro è venuto a vivere a Fano. Qui ha la sua casa, il suo laboratorio da scultore, i suoi amici e la sua ragazza. Siamo orgogliosi di lui, lo sosteniamo nel suo lavoro e nei suoi studi. Né io né Fausto siamo i suoi genitori biologici, ma avremmo voluto adottarlo. Ci siamo sposati in Olanda nel 2008 e sei anni dopo abbiamo chiesto la trascrizione delle nostre nozze in Italia. L’allora sindaco di Fano, Stefano Aguzzi, ce l’ha concessa. È stato il primo caso nel nostro Paese. Non potevamo adottarlo e come famiglia abbiamo deciso di tutelarci con altri strumenti legali. Due testamenti olografi garantiscono, almeno sul piano economico, nostro figlio e la nostra coppia.
Fausto e io stiamo insieme da quasi trent’anni. Ci siamo incontrati in un cinema di Rimini il 13 settembre del 1987. Era una domenica. A quei tempi facevo lo showman in uno spettacolo di varietà itinerante. Lui lavorava a teatro. Da quel giorno non ci siamo più separati. Durante la sua tournée Fausto mi ha seguito per tutta Europa e due anni dopo ho deciso di raggiungerlo qui a Fano. Abbiamo deciso di sposarci nel 2006 durante un viaggio in Tibet, a Lhasa. Due anni dopo eravamo di fronte al sindaco di Schiedam, il paese in cui sono nato, per celebrare un matrimonio vero. Tornati in Italia abbiamo sentito la necessità di dare un segnale chiedendo la trascrizione delle nozze. Cosa che era anche avvenuta ma il prefetto di Pesaro ha chiesto al tribunale di annullarle. La nostra storia ora è arrivata alla Corte europea dei diritti dell’uomo. Siamo due persone note in città, i nostri amici e i colleghi ci sostengono, molti di loro hanno partecipato alle nostre nozze in Olanda. Io non giudico nessuno e penso che ogni persona deve sentirsi libera di essere felicemente se stessa nella maniera che ritiene più opportuna.
(Pubblicato su Il Ducato)
Andrea Perini
Categories: Segnalazioni
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